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martedì 1 dicembre 2015

Sliding Doors

Ed è proprio il caso di cominciare con un proverbiale "Chi non muore si rivede". Quando circa due anni fa mi balenò l'idea di creare un blog dove poter dare sfogo a pensieri, immagini e piaceri dell'anima, ricordo che qualcuno profetizzò che sarebbe stato complicato starci dietro... e mai profezia fu più "azzeccata". Un anno e tre mesi senza proferir parola... Mea culpa! E certo, di chi potrebbe essere la colpa altrimenti?! Non sono proprio stata una donna multitasking o forse lo sono stata troppo e senza riuscire a portare tutto a termine. Potrei giustificarmi elencando tutte le cose fatte, ma di solito queste liste fanno venire in mente tutte le cose che avremmo voluto compiere... Così me ne sto buona buona e come se non fosse trascorso tutto questo tempo mi concedo il lusso di riprendere la vita a partire da quel settembre di un anno fa. Idealmente mi regalo una tela bianca dove poter ridisegnare tutto: gioie e dolori. Scegliere l'altra strada dinanzi al bivio; restare in silenzio quando si è detto troppo e urlare nelle sorde orecchie di chi non ha voluto ascoltare. Non chiedetemi se vorrei cambiare le carte in tavola... Forse sì... forse no... ma se avessi un'altra opportunità, la sfrutterei... Due vite, ecco cosa ci vorrebbe. Oppure una vita con due dimensioni parallele, un po' come Gwyneth Paltrow nel film del 1998 Sliding Doors. Quasi quasi me lo rivedo... Tutte queste chiacchiere per toccare, sfiorare un argomento delicato quale il Destino... Victor Hugo diceva:"Il destino, quando apre una porta, ne chiude un’altra. Dati certi passi avanti, non è possibile tornare indietro." e più penso alle sue parole e più vorrei aprire l'altra porta; ma se è vero - come diceva Hermann Hesse - che ogni uomo ha un suo compito nella vita [...], allora è su questo che dovremmo concentrarci. Un compito come frutto di un disegno Divino o non; una tela dove il bianco prende vita ed esplode in una moltitudine di sfumature. Migliaia di pennellate carezzevoli, fugaci o grevi che faranno di noi un'opera unica e meravigliosa. E in fondo con queste poche righe mi sono divertita a giocare per qualche minuto con la mia vita e il mio destino...   

venerdì 5 settembre 2014

DIARIO DI UNA SCRITTRICE

Con rispetto rubo il titolo di questo post a un libro che qualche anno fa ho divorato: Diario di una scrittrice di Virginia Woolf; libro in cui sono racchiusi molti dei suoi giorni estrapolati dai diari che assiduamente scriveva. 
Sono trascorsi più di 2 mesi dall'ultimo mio post, per questo motivo mai titolo fu più indicato. Cercherò di riassumere in poche righe ciò che ci ha tenuto lontani virtualmente.

Due mesi intensi in cui non mi sono fatta mancare nulla sotto ogni profilo . Ho conosciuto la scrittura di Julio Cortazar attraverso la lettura diffusa in tutta l'Italia di Un certo Lucas. Per undici giorni ho fatto volontariato presso il campo di accoglienza della mia città. Di emigrazione se ne parla troppo poco e sicuramente nel modo sbagliato. Io  utilizzerò  le mie foto per descrivervi quanto questa esperienza abbia cambiato la mia vita.




 In occasione della rassegna "Libri nei vicoli del Borgo", a Locorotondo, ho presentato il mio romanzo "L'altra faccia del cammeo" - Edizioni Leucotea. Un'incantevole serata moderata da Ermelinda Prete che successivamente ho voluto assieme allo staff del grazioso bistrot Le Rendez-Vous che aprissi la rassegna letteraria "La terrazza delle scrittore". 
Per la troppa fame di arte ho partecipato tre giorni a Manufacta Spring Edition - mercatino dell'autoproduzione. Tre giorni di divertimento puro e creatività. E gli amici quelli non sono mancati. 




L'incontro con il caro Edgar Allan O'mill, Pittore Ufficiale della Marina Militare Italiana, ha reso le mie giornate ricche di fascino. Scambi di pensiero, libri, arte e tanta tanta storia. Poi capita che nello stesso fine settimana si intersecano due eventi; ma voi pensate che io mi sia tirata indietro? Niente affatto.



Ho diviso il mio tempo tra il Mercatino inserito nell'evento Artefranca Doc - Festival di origine creativa e la città di Manduria con "La notte dell'arte" dove hanno voluto che presentassi il mio libro. Ed è in questa occasione che ho avuto modo di conoscere il Ministro degli Affari Regionali Lanzetta. Donna coraggiosa. Se non la conoscete vi invito a fare un giro su internet, ne rimarrete sbalorditi. 



Ho riscoperto l'alba sul finire di Artefranca Doc e ancora non riesco a togliermi dalla mente il fuoco che sprigionava. 








Un'altra alba a distanza di pochi giorni mi ha accompagnata a Loro Piceno nelle Marche. Con alcuni amici abbiamo deciso di non lasciare in sospeso ciò che due mesi prima avevamo iniziato nel campo di accoglienza. La loro vita continua e noi abbiamo deciso di stargli accanto. Intanto anche la mia vita procede e ho già ripreso a scrivere il mio secondo romanzo. Non ho nessuna voglia di fermarmi; ho tanto altro da fare. Chiedo scusa se qualche avvenimento l'ho saltato o se non ha citato tutti coloro che hanno reso quest'estate indimenticabile. Grazie!

martedì 3 giugno 2014

PROVOCARE E' MEGLIO CHE CURARE...
Far parte di una società dove è obbligatorio indossare una maschera per non restare isolati, non fa per me. Scrivere qualcosa per accontentare gli altri, non fa per me. Seguire, come una pecora, la strada che immeritatamente ti conduce prima al traguardo, non fa per me. E la lista sarebbe ancora più lunga se non fosse che non voglio annoiarvi. Sono stanca della falsità; ho voglia di essere semplicemente me stessa, senza dover per forza essere accomodante. Aprirò il mio cuore e mostrerò l'anima solo a chi come me ha voglia di percorrere una strada che non, per forza, deve essere quella di tutti. 
La settimana passata è stata piena di pensieri, dubbi e domande a cui probabilmente non ho trovato risposte; ma sopra ogni cosa mi sono chiesta più volte cosa voglio "ottenere" attraverso la scrittura. Scrivere non è semplice, ma nessuno ci ha costretti e se lo si fa è perché lo si è scelto. Io e la scrittura ci siamo incontrate e da subito amate; ma l'amore va alimentato e per resistere a tutte le tempeste deve basarsi sulla sincerità. Le mie parole, il mio romanzo sono il frutto di questo sentimento, e onestamente per quanto io non sia famosa, e poco mi importa diventarlo, merita rispetto. L'ALTRA FACCIA DEL CAMMEO, un lavoro sudato, una pubblicazione meritata e onesta, un percorso che oggi mi fa procedere a testa alta, con gli occhi sempre rivolti alla condivisione. Ed è proprio a questo che aspiro attraverso la scrittura. Così come è stato, almeno lo spero, per la mia ultima presentazione.
Domenica 1 Giugno nella Libreria Storie in Corso - nella mia città - ho presentato L'altra faccia del cammeo, seguendo però un percorso innovativo rispetto alle solite presentazioni. Il tema prescelto era il rapporto madre-figlia di cui tanto è intriso il mio romanzo, ma ho deciso di affrontarlo attraverso la visione e l'esperienza di due scrittrici che in questi anni di appassionata lettura mi hanno accompagnata: Virginia Woolf e Irène Némirovsky. Attraverso la mia voce ho raccontato ciò che per molti era sconosciuto, la loro vita e l'esperienza materna. Ho ridato vita a due donne che spesso, per dar spazio a una scrittura innovativa e contemporanea, restano nel dimenticatoio. Ho voluto riascoltare e dare al pubblico la possibilità di farlo leggendo dei pezzi tratti dalle loro opere. Ho espressamente voluto "non" concentrarmi su me stessa. Come posso raccontare del mio romanzo senza fare alcun riferimento a ciò da cui provengo? Come posso esprimere un'idea senza mostrare le radici da cui è sbocciata? La gente non può, e non deve, comprare un libro se di esso non conosce l'energia che ne ha permesso la creazione. Mi sento in dovere di trasmettere e quindi di condividere con la gente ciò che di buono e cattivo ha portato nella mia vita L'ALTRA FACCIA DEL CAMMEO. 
Quanto è importante vendere tante copie se poi le tue parole non arrivano al cuore? Cosa te ne fai di esser riconosciuto per strada se poi di te non hai mostrato nulla? Il tuo libro sarà solo un oggetto commerciale e ben presto anche la tua anima e le tue parole. E come per il romanzo c'è una bella copertina accattivante ad attenderlo, anche per lo scrittore "commerciale" ci sarà una risplendente maschera. 
QUESTA STORIA NON FA PER ME.



lunedì 12 maggio 2014

10 MAGGIO 2014 - SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO

Questo 2014 mi sta regalando tante incredibili esperienze, tra cui la presentazione del mio romanzo d'esordio L'altra faccia del cammeo - Edizioni Leucotea al Salone Internazionale del Libro di Torino. Sono tornata nella mia Martina Franca la notte scorsa e ancora fatico a credere che tutto ciò sia accaduto. Sono stati due giorni intensi, ma cercherò brevemente di condividerli con voi. 
Sabato 10 Maggio l'apertura del Salone era alle 10:00, ma circa un'ora prima - considerando la fila del giorno precedente - ho avuto il piacere di ritirare il badge da relatore. Incredula l'ho indossato e in attesa ho vissuto quei minuti nell'inconsapevolezza di ciò che sarebbe avvenuto di lì a poco. Era in assoluto la prima volta che mettevo piede a Torino e del Salone Internazionale del Libro ne avevo solo sentito parlare. Come un pesciolino fuor d'acqua ho varcato l'ingresso e timidamente mi sono guardata attorno. I miei erano gli occhi sgranati di una bambina nel mondo dei balocchi e per l'emozione non sapevo da dove cominciare a esplorare. Ovviamente avevo un'indescrivibile voglia di conoscere la mia famiglia editoriale Edizioni Leucotea e piacevolmente mi sono ritrovata dinanzi a persone amorevoli e appassionate del proprio lavoro. Di questo non avevo dubbi, ma conversarci personalmente è stato come passeggiare in un giardino pieno di effluvi avvolgenti. Auguro a tutti gli scrittori di trovare una Casa Editrice - come la mia -  che ha come prerogativa coccolare sia l'opera che l'autore.
Voglio ora parlarvi di un aspetto importante che si aggancia sia al mio rapporto con la Casa Editrice, sia al prosieguo della giornata. La presentazione del mio libro era prevista per le 21:00, così come è ovvio che fosse, ho iniziato a visitare il Salone: un'infinità di espositori, Case Editrici piccole, medie e grandi; sale adibite alle presentazioni ed eventi su eventi. E' stata un'esperienza magnifica, ma ad oggi mi rendo conto di non essermi approcciata al Salone come una semplice lettrice. Perché dico questo? Il passo successivo alla stesura del romanzo è la ricerca delle Case Editrici a cui inviare il manoscritto. Bene, qui si svelano tanti altarini che semplicemente non hanno nulla a che vedere con la passione per la scrittura. Tra i tanti misteri scopri che alcune, tante, CE chiedono per pubblicare dei contributi economici, e non vi dico la delusione; tant'è che sabato scorso dinanzi a tutte - di cui molte ricordavo il nome - non ho potuto non essere selettiva. Incrociare lo sguardo di chi mi ha proposto un contratto a pagamento è stato una fitta al cuore. Perché sporcare la scrittura e l'editoria in questo modo? Ciò che vi sto raccontando farà di me una nemica per tutti coloro che sono scesi a compromessi, ma non posso restare in silenzio e non consigliare a chi vuole intraprendere il cammino della scrittura di rispettare la propria opera  e di non svenderla pagando per pubblicare velocemente.
Il Salone però non è stato solo questo; visitare gli spazi espositivi "seri" mi ha arricchito notevolmente. Nuove conoscenze, scrittori da tutto il mondo che hanno voglia di raccontare e di raccontarsi, editori emozionati per il loro esordio e altri felici di condividere il proprio lavoro.
Condividere... un verbo che ho il piacere di usare spesso, come ora che "condividerò" con voi le emozioni che ho provato durante la presentazione. Sedersi là dove si sono avvicendati altri autori, e non certo alla prima esperienza, se da un lato provoca ansia, dall'altro carica di adrenalina. E' sempre un piacere parlare della propria opera e farlo a Torino è certamente una grande soddisfazione.
E' stato un avvenimento che mai potrò dimenticare e che mi ha anche regalato nuovi amici. Tanti altri dalla mia città mi hanno sostenuto, ognuno a modo proprio, ma con viva presenza.
Oggi sono felice e poco mi importa di chi non condivide con me questo cammino. Non tutti sanno riconoscere il bene. 
Io intanto oggi ho fatto il mio solito giro nel giardino che con grazia mi ha accolta tra i suoi fiori. 
Ricca di emozioni ritorno alla mia semplice vita.

sabato 10 maggio 2014

Finalmente a Torino...
In questi giorni ho parlato così tanto del Salone Internazionale del libro di Torino e ora posso dire di esserci davvero vicino. Domani sarà il giorno della presentazione de L'altra faccia del cammeo - Edizioni Leucotea al grande pubblico torinese e non. E pensare che solo qualche ora fa ero nella mia amata Martina Franca... e poi la bellissima Torino. Ho visto molto poco durante il tragitto in taxi,  ma credo di esserne rimasta affascinata. Domani sarà tutto ancora più bello. Incrociamo le dita. Si è fatta una certa ora e  credo sia il caso di riposare. Ci vediamo domani al Salone...

martedì 6 maggio 2014

L'altra faccia del Cammeo la fragilità dei sogni


...e in attesa di essere presentato al Salone Internazionale del Libro, rispolveriamo il booktrailer del romanzo L'ALTRA FACCIA DEL CAMMEO, Edizioni Leucotea, scritto da Annamaria Zito.

lunedì 5 maggio 2014

FOLLA DI PENSIERI...

Troppi giorni sono trascorsi dall'ultima mia riflessione sul blog e in una settimana che conterrà un evento importante della mia vita, non si può restare in silenzio.Intanto in questo tempo trascorso ho goduto di una bella compagnia, ho fatto nuove amicizie e ho visto il mio romanzo prendere strade a me ignote. Ho avuto impegni su più fronti e ancora molti vi succederanno, ma tante energie non possono disperdersi nel nulla. Ora all'orizzonte c'è un nuovo sentiero da percorrere, un'esperienza che avrei fatto da semplice amatrice di libri e che invece il destino ha voluto che facessi con più partecipazione. L'altra faccia del cammeo sarà tra i libri presentati al Salone Internazionale del Libro di Torino, e io da madre ne sono orgogliosa. Vorrei condividere con tutti voi questa esperienza e ci proverò in tutti i modi; se non con le parole almeno con le foto. CONDIVIDERE... povero chi non ci riesce. Condividere gioie e dolori è camminare assieme, crescere e accrescere l'anima. Siamo abituati a condividere su Facebook, ma fino a che punto si può parlare di condivisione? Seppur nascosti dietro un monitor o un cellulare non riusciamo più a condividere se non foto o frasi altrui. E a questo punto chi siamo? Con che voce parliamo? Con quale mente ci preoccupiamo di pensare? E' un argomento troppo complesso e probabilmente questo è il posto meno adatto. Così basta moralismi. Condivido un'immagine. In questi giorni sto leggendo La storia di Elsa Morante e ieri sera nel buio della mia stanza mi sono immaginata in un rifugio a condividere con altri sconosciuti i giorni della guerra. Senti lo stomaco stringersi e il fiato spezzarsi. La fame, quella vera e non il languorino che con indifferenza soddisfiamo. Lo sporco che scivola sulla pelle e la puzza. Sirene, bombe e boati. Poi il nulla. Date, luoghi, nomi da ricordare... è questa la vera storia? O il senso di colpa che da ieri sera mi affligge?